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introduzione
la patata
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l'arrivo in europa
evoluzioni

l'arrivo in Europa

Il tubero appare in Europa solo dopo la metà del XVI secolo e molte sono le leggende che ne descrivono la sua diffusione. Essa fu importata dagli spagnoli, che l’avevano conosciuta durante la conquista del Perù. Secondo alcuni, il suo ingresso in Europa risale al 1524, quando Francisco Pizarro, spietato conquistatore del Perù ne regalò alcuni esemplari al re di Spagna come curiosità botanica. Per molti anni, infatti, fu considerata solo dal punto di vista botanico o come pianta medicinale, una rarità degli erboristi e dei botanici, o apprezzata per alcuni suoi fiori come pianta ornamentale (i primi documenti che attestano la coltivazione per questi scopi risalgono al 1553 e solo successivamente, nel 1558, compare la descrizione dell’intera pianta corredata di disegni ad opera del direttore dell’orto botanico di Vienna). Molte furono le resistenze che si dovettero superare prima che venisse usata come nutrimento umano.


In Irlanda, fu introdotta fra il 1580 e il 1590 e fu tra i primi paesi ad utilizzarla come nutrimento umano; infatti, nel 1663 in seguito alla drammatica carestia che colpì l’Irlanda, la Royal Society mise in evidenza il valore nutritivo del tubero e ne incentivò la coltivazione a scopo alimentare e, a partire dal XVIII secolo, ne divenne l’alimento principale.


In Inghilterra, la patata giunse per la prima volta a corte della regina Elisabetta I nel 1585 grazie a Sir Francis Drake (navigatore e pirata) che gliene fece dono. Pare che al cuoco della regina, non sapendo come cucinarla, venne in mente di utilizzarne le foglie per farne un insalata. Da questo avvenimento, passò molto tempo prima che gli inglesi ne scoprissero le proprietà; infatti, fu solo tra il 1770 e il 1860 che si registra la sua massima espansione.
In Germania, già nella prima metà del secolo XVIII, il tubero rivestiva una certa importanza, e nei Paesi Bassi la troviamo come alimento nazionale nel 1800.


Contrariamente a quanto avvenuto negli altri paesi europei menzionati, in Francia, non ebbe molto successo: i francesi usavano chiamarla con l’appellativo di “strano ortaggio” . Fu un farmacista, A.A. Parmentier, a diffonderne l’impiego in Francia dopo che era venuto a conoscenza delle sue qualità dietetiche da prigioniero dei prussiani nella guerra dei 7 anni. Ottenne, infatti, nel 1771 un pronunciamento dell’Accademia di Besançon che proclamò la patata "pianta che può supplire alla nutrizione dell’uomo in tempo di carestia".

In Italia, la patata fu introdotta dal granduca di Toscana Ferdinando II, agli inizi del XVII secolo, ma è solo all’inizio del 1800 che le nostre popolazioni cominciarono effettivamente a farne la conoscenza. E’ documentato che a Roccataglia, paesino dell’entroterra di Rapallo, il parroco Michele Dondero, ancora nel 1768 per persuadere i concittadini dell’innocuità dei tuberi, li dovette consumare pubblicamente nella piazza del paese.

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